Missioni

LE FIGLIE DI S.GIUSEPPE IN MISSIONE AD GENTES

Campagna pro Missioni 2015-2016

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BRASILE

SANTANDER - BANCA 033
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INSTITUTO DAS FILHAS DE SÃO JOSÉ - SAN PAOLO - BRASILE - CNPJ: 62 013 552/0001-91

(N.B. Per il Brasile i versamenti pro sociale devono essere diretti)

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FILIPPINE

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2022-2023
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BRASILE (dal 1927)

Le Figlie di S. Giuseppe approdarono in Brasile il 12 giugno 1927, quando era Superiora generale Madre Rosaria Carraro. Fu l'italiano Padre Silvestro Asconati dell’Ordine Olivetano, già presente come missionario in Brasile, a fare da intermediario e a ricevere la prima comunità nella Diocesi Ribeirão Preto, con il beneplacito del Vescovo Dom Alberto José Gonçalves. La prima sede delle suore sorse nella città di S. Rita do Passa Quatro, nello Stato di S. Paolo. Era parroco Padre Manuel Vinheta che ben volentieri appoggiò la nascita di una istituzione educativa e scolastica.

Presto si ebbero vocazioni locali che permisero alla comunità di crescere, di aprire nuove case e nuove attività educative e di divenire via via una realtà consistente oggi Provincia religiosa "Sagrada Familia". E' vivissima nelle comunità brasiliane la motivazione educativa che prende origine e ispirazione dal carisma ereditato del Beato Luigi Caburlotto. San Giuseppe, padre e patrono dell'Istituto è l'icona dell'educatore, colui al quale guardano non solo le religiose, ma anche i moltissimi educatori, collaboratori amici che oggi le coadiuvano nella missione di educare. Alle urgenti necessità di un Paese tanto ricco e tanto povero come il Brasile, percorso da tante speranze e da tante contraddizioni, le Figlie di S. Giuseppe, nella misura delle loro possibilità, offrono una goccia di ossigeno nel campo assistenziale, specie in favore di bambini e famiglie, nel campo scolastico e nei diversi ambiti della pastorale.

La storia di questa casa, raccontata da Suor Maria José Praxedes

brasile-1_1Era il 24 agosto 1934, quando la Madre Rosaria Carraro, Superiora Generale, su richiesta di mons. Seckler, del canonico José Bellotti e della gente aprì una Casa nella città “das Monções” (dei Pienieri).

Componevano la prima comunità le italiane sr Feliciana Petris (superiora), sr Clelia Brancaglion e sr Felicita Dal Cin. Trovarono una entusiata accoglienza alla stazione ferroviaria dalla gente della cittadina guidata dal canobico Bellotti.

Subito furono condotte alla Chiesa Matrice e dopo la preghiera, ancora in processione alla vicina Casa destinata loro per abitazione e Scuola.

La casa era grande ma vecchia e bisognosa di restauri e di tutto quello che serviva per iniziare la scuola. Iniziarono nel 1935 con 40 bambini della Scuola d’Infanzia. Si cominciò nel segno della povertà, della semplicità, proprio nello stile di Nazaret che contraddistingue il nostro carisma.

Nel 1940, il Canonico Bellotti suggerì di aprire un Orfanotrofio per le bambine della parrocchia, proprio come aveva fatto a Venezia mons. Luigi Caburlotto: divenne la “Casa das Crianças São José”.

L’impresa fu assai difficile per la scarsità di ambienti. Vennero affittate due aule adiacenti alla scuola. Le Sorelle davano esempio di fede, di preghiera, di dedizione persevrando per anni nel superamento di tanti sacrifici pur di aiutare le bambine.

La Madre Savina Da Canal, nuova Superiora Generale, era tanto preoccupata che stava pensanod di chiudere quella casa se non fosse stato possibile migliorare le condizioni di vita. Se ne prese cura il canonico Pires che riuscì a reperire il terreno, quello stesso su cui sorge oggi la casa.

Si iniziò il 27 marzo 1949: tutti furono coinvolti nella costruzione, bambini,gnitori, parrocchiani, a tutti fu chiesto di controbuire con piccoli personali sacrifici. E tutti si adoperarono pur di avere una comunità di Suore in città.

Sorse una bella casa, fornita anche di giardino, sotto la direzione dell’ingegnere Dr. Vicente Nigro e con la sovrintendeza di una Commissione dei Benefattori.

L’inaugurazione fu solenne e gioiosa, Suore e allieve vennero accompagnate nella nuova casa, arricchita da una cappella e da una bella immagine di S. Giuseppe nostro Patrono e modello di educatore, secondo l’insegnamento del Ven. Nostro Padre Luigi Caburlotto.

Portatono la statua 300 pellegrini, operai di una fabbrica di zucchero di Sorocaba in Porto Feliz, che percorseo 60 km a piedi. Era il 30 marzo 1952.

La vecchia casa dove abitavano le Suore fu donata dalla Curia della Diocesi di Sorocaba. Si costruì allora un nuovo edificio per la Scuola, molto rapidamente e sempre con commovente partecipazione della gente di Porto Feliz, si chiamò “Externato São José”. Più tardi si costruì anche un salone-aiditorium per le assemblee dei genitori, le feste di diploma e altri grandi eventi anche della Parrocchia.

Le Sorelle, fin dall’inizio si dedicarono alla catechesi e alla cura di associazioni cattoliche come la “Crociata Eucaristica” , la “Pia Unione delle Figlie di Maria”, la “legione di Maria” etc.

La Scuola mantenne sempre un riconoscimento di prestigio in città per l’efficace formazione pedagogica e cristiana trasmessa ai bambini e poi ai ragazzi e ai giovani.

Nel 1973 in adempimento di una nuova legge sulla scuola e per richiesta dei genitori si aggiunsero nuovi corsi fino a tutte le classi della frequenza obbligatoria.

Intorno al 1983, le orfane che non avevano possibilità di vivere presso famigliari, vennero trasferite al “Lar D. Luís Caburlotto”, in Santa Rita do Passa Quatro, la prima Opera Sociale aperta in Brasile dall’Istituto. A Porto Feliz ci si preparò ad aprire la scuola alle classi della Scuola Media che iniziarono nel 1988.

Dal 1997 i corsi presso questa scuola davano una base solida umana, spirituale e culturale, perché i diplomati potessero accedere all’Università.

Far festa per gli 80 anni di questa Scuola per i Portofeliciani significa ritrovare anche la propria storia, scritta in modo indelebile nella loro mente e nel loro cuore.

Ci piace ricordare che la testimonianza di dedizione delle Sorelle nella scuola e in parrocchia, ha aiutato molte giovani a scoprire la propria vocazione alla Consacrazione religiosa nell’Istituto delle Figlie di S. Giuseppe: sr Clementina Gibim, sr Pia Cassaniga, sr Assunção Praxedes, sr Elisa Ambrósio, sr Teresinha Xavier Antunes, sr Mônica Ferraz, sr Maria José Praxedes, Madre Edna Gadotti (oggi Superiora Provinciale), sr Ana Lúcia Vieira e sr Simone Pereira de Araújo.

La Sorella vivente che lasciò un’impronta forte negli allievi sr Conceição Guarda, di 90 anni.

E’ un momento bello per dire grazie alle Sorelle, agli Educatori, alle Famiglie di ieri e di oggi e di invocare su tutti la benedizione di Mariainvocata a Porto Feliza come “Nostra Signora Madre degli uomini”.

Irmã Maria José Praxedes

Santa Rita do passa Quatro – Opera sociale per bambini e giovani

Vila Matilde, S. Paolo – Scuola dall’infanzia alle Superiori

Salto – Sagrada Familia, Scuola e Opera sociale

Porto Feliz – Scuola

FILIPPINE (dal 1992)

Daughters of St. Joseph of Caburlotto
Street 1:
Holy Family Community
Street 2: Buho, Amadeo
Postcode: 4119
City/Province: Cavite
Country: Philippines
Phone: 046.414.1178
Fax: 046.414.1178

La Missione nella Filippine ebbe inizio nel 1992 con tre suore italiane. Da allora è cresciuta e si è inculturata profondamente per il dono di vocazioni locali. Attualmente sono quattro le comunità.

Due comunità sono situate nella zona di Amadeo, Cavite, sessanta Km a sud di Manila. Una decina di Figlie di S. Giuseppe filippine sono impegnate nel servizio educativo della scuola dell’Infanzia e Primaria Father Luigi Caburlotto. Gli alunni sono più di seicento.

Un altro gruppo di religiose forma una seconda comunità, accanto alla precedente, qui vengono accolte e accompagnate nella loro formazione e nel discernimento vocazione delle le giovani che desiderano l’esperienza del “Vieni e Vedi”, mentre continuano e completano gli studi formativi e accademici e sono avviate ad attività educative e pastorali.

Nella periferia della Capitale, a Tunasan Montilupa si trova la comunità Casa Nazaret. E’ la Casa di Noviziato dove vengono direttamente formate quelle giovani che chiedono di entrare nel cammino formativo per consacrarsi a Dio. Anche in questo tempo di formazione sono coinvolte, almeno in parte, in attività catechetiche e pastorali rivolte a bambini, preferenzialmente poveri.

Sta ora sorgendo, accanto al Noviziato, un Orfanotrofio “Oasi di gioia”: Progetto Manila. L’opera è stata resa possibile dal sostegno determinante di benefattori italiani e per giovani fanciulle” e potrà accogliere bambine abbandonate dai 2 ai 12 anni

Nella regione di Albay ad Anislag Daraga sorge la quarta comunità composta da tre sorelle impegnate nella pastorale parrocchiale e nella catechesi nelle scuole governative Primaria e Media.

Le religiose filippine sono fortemente motivate dal carisma trasmesso dal Beato Padre Luigi Caburlotto che risponde ad una delle maggiori attuali emergenze del Paese e sostenuto con vigore dalla Chiesa filippina.

Oggi le Sorelle filippine formano una Delegazione e sono in grado di offrire supporto apostolico in Italia e nel Kenya.

In tutti gli ambiti in cui operano si impegnao a farsi prossimità ascoltando, toccando le situazioni dei poveri e dei bisognosi, chinandosi come il buon samaritano per curare le ferite morali , spiritali, fisiche di bambini, fanciulli giovani  e adulti.

Il “progetto famiglia”, la catechesi nei bari di Tallon e Maitim in Amadeo, in Tunasan, in Bautista Dasmarinas, in Anislag, permette alla comunità di realizzare l’attenzione ai poveri oltre l’ambiente scolastico.

Un ponte di solidarietà è sempre aperto e vivo dall’Italia e accompagna con gioia i molti Progetti in favore dei poveri.

Preparazione alla Cresima 2017 - Esperienze di solidarietà dei ragazzi: visita a famiglie povere e offerta di un dono frutto di sacrifici: Scuola Father Luigi Caburlotto

Una esperienza di testimonianza per cresimandi

Nell’ultimo anno della scuola primaria “grado 6” nel programma di religione abbiamo incluso la preparazione al sacramento della Confermazione. La Cresima è il sacramento della crescita, della testimonianza e della maturità cristiana. Per noi Suore, educatrici di questi ragazzi è un impegno molto importante, e di grande responsabilità ma è anche molto gratificante vederli crescere verso una maturità sempre più responsabile. Già da diversi anni, come cammino in preparazione a questo dono dello Spirito Santo i ragazzi vengono coinvolti in attività di solidarietà verso i meno fortunati: visita a un orfanotrofio, o un ospizio per anziani… in zona squatter con i bambini di strada…

Quest’anno abbiamo pensato di mettere i ragazzi nella condizione di sperimentare vicinanza, ma non abbiamo voluto scegliere noi, ma aiutare i ragazzi di scegliere loro cosa, dopo aver riflettuto e pregato. Come essere testimoni dell’Amore di Gesù non solo con le parole ma anche con gesti di solidarietà.

I ragazzi potevano operare da soli oppure coinvolgere la famiglia, o lavorare in gruppo di 4/5 nel tempo natalizio fino a febbraio. Erano invitati a fare un dono frutto di rinuncia personale.

La proposta è stata accettata con grandissimo e gioioso entusiasmo e molti hanno coinvolto la famiglia.

Al ritorno dalle vacanze i ragazzi esprimono una gioia incontenibile… quasi evocando la gioia dei 72 discepoli inviati da Gesù ... tutti vogliono raccontare.

Ecco qualche eco.

¨ Per la prima volta ero solo, senza i miei compagni, senza i miei genitori. Mi sentivo un missionario che andava a portare gioia… ma la gioia mi è venuta dal vedere il sorriso, la sorpresa, l’entusiasmo dei bambini quando hanno ricevuto il pacchetto che avevo preparato… e poi abbiamo giocato insieme.

¨ Per me è stato emozionante andare da solo al supermercato a comperare con i miei risparmi le cose da portare. E` stato faticoso camminare in mezzo alle piantagioni, non c’erano strade… solo viottoli sotto le piante, ma io ero felice perché andavo da loro e pensavo a quando loro devono fare quella strada di sera al buio… Avevo fame lungo la strada ma ho rinunciato anche al mio cibo per darlo a loro che in quel giorno non avevano ancora mangiato.

¨ Ho dato cose semplici, ma i bambini erano felici! Io mi sono sentita in colpa perché ho tutto e ancora non sono contenta e non so dire grazie ai miei genitori e al Signore per tutto quello che ho. La gioia che ho provato non è soltanto per le cose che ho dato, ma per essere stata insieme a parlare e a giocare con loro.

Una Lezione di Catechesi!!! Alla periferia di Manila

I bambini e i giovani sono il futuro del mondo, ma come sarà se nessuno insegna e si prende a cuore la loro educazione? Da qualche mese sono in comunità Nazaret in Tunasan-Muntinlupa, periferia di Manila. Un quartiere con tanti, tanti bambini e ragazzi... Li vedi sulla strada improvvisati vigili a lasciar passare le macchine per ricevere un pesos, o a vendere bottiglie d’acqua e molto spesso a chiedere qualcosa da mangiare.Spesso non vanno a scuola, vivono in mezzo e violenze, aggressioni, a sofferenze morali e materiali. Non conoscono un gesto di affetto, una gentilezza. Veramente hanno bisogno di amore, comprensione, educazione. Sento forte dentro di me questa necessità morale di dare un aiuto - come il Beato Padre Luigi ha sentito vedendo nei campielli di Venezia bambini e bambine soli senza che nessuno si occupasse di loro.

Ogni dominica il nostro cancello è aperto per accogliere questi bambini - non tutti vengono e nemmeno ci sarebbe lo spazio per tutti - ma un bel gruppetto è sempre presente, anzi già al mattino si presentano “oggi veniamo! viene anche il mio amico!”

Sono loro i nostri speciali amici, li ho conosciuti da poco ma già hanno conquistato il mio cuore.

Dentro di me ripeto le parole del nostro Beato Padre Luigi, “Signore ho scoperto chi è il tuo prediletto, quello che ami di più: è il povero!”

Una domenica, essendo occupata, la novizia mi ha chiesto di sostituirla nella catechesi. Di solito l’oratorio della domenica comprende catechesi, canto o danze e giochi. Parlavo di Gesù - della sua amicizia speciale per ciascuno, del suo amore. Non ricordo cosa dicevo, ma quegli occhi di bambini fissi su di me ad ascoltare con grande interesse sono rimasti scolpiti nel mio cuore.

Sembrava volessero fermare ogni parola e quando dopo aver terminato ho detto: “Ora andiamo a giocare! nessuno si è mosso: “No, no vogliamo sentire ancora!” E quante domande su Gesù, su questo nostra vita, sulla vita che sarà...

Questa volta la lezione di catechismo l’hanno fatta loro a me: i bambini!

Postulante Nadith

 

2017

KENYA (dal 2002)

Kenya progetto un bocconeLa missione in Kenya è iniziata nel 2002 nella diocese di Nyeri a Sirima e dal 2007 le sorelle sono presenti anche nella diocesi di Ngong in Olepolos. Attualmente nella missione ci sono due sorelle italiane, una filippina e le tre prime religiose del Kenya.

Community Mary of Nazareth - Sirima - dal 2002

La missione di SIRIMA sta crescendo nella zona della savana, tra la catena montuosa dell'Abardera ed il monte Kenya; dista circa 35 chilometri da Nyeri e 230 da Nairobi.

La popolazione è in prevalenza Kikuyu, con alcune piccole comunità Turkana; è dedita all'agricoltura e alla pastorizia. La lingua locale più diffusa è il Kikuyu.

Le Sorelle operano nella catechesi, nella pastorale scolastica e parrocchiale e nell'evangelizzazione. Nel 2005 è stato inaugurato, grazie all'aiuto generoso degli Amici d'Italia il dispensario, indispensabile per un vasto raggio territoriale e frequentatissimo.

I poveri vengono soccorsi con medicine acquistate con una cassa creata con le offerte che giungono dall'Italia. Sono stati creati dei gruppi di persone (diabetiche, ipertese malate di HIV) che mensilmente vengono in dispensario per esami medici, formazione e per prendere i medicinali loro prescritti. Una volta la mese il dispensario organizza inoltre una clinica mobile per poter raggiungere le zone più lontane.

Le sorelle dal 2010 cooperano nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare parrocchiale, coordinando le attività, insegnando, curandosi dei bambini e del dormitorio.

 

Community Home of Nazareth – Olepolos dal 2007

Tra le colline di Ngong, a 30 Km da Nairobi, è stata aperta la seconda Missione nel cuore del Kenya.

Questa zona comprende le baraccopoli di Kuwinda e Mutuini, che stanno crescendo come funghi. Inoltre, l'area comprende altre baraccopoli all'interno e intorno alla città Ngong, una città che sta diventando sempre più “una casa” per molte persone a basso reddito, per le donne povere e per giovani, che cercano rifugio nelle zone vicino alla città, con la vana speranza di ottenere alcuni lavori occasionali, nel tentativo di migliorare le loro condizioni di vita.

In quest’ area, oltre il 40 per cento della popolazione sono donne sole, che sono a capo della famiglia, con a carico i loro bambini. Questa situazione è causata dal continuo deterioramento dei valori sociali e dal diffondersi della piaga dell’HIV (AIDS). Queste piaghe continuano a lasciare molte donne e bambini in stato di povertà e in continua lotta per il pane quotidiano.

In questo contesto è stata posta la Casa di formazione, per giovani che scelgono la vita consacrata, con attenzione alla concreta realtà della gente.

Per questo, in Olepolos nel 2010 è stata aperta la Scuola dell’infanzia che accoglie circa 100 bambini dai tre ai sei anni. Si accolgono anche bambini di 7,8, 9 anni che non sono mai andati a scuola.

I bambini vengono dalla parrocchia di Olepolos-Embulbul, dove vi è un “villaggio-slum”, nel quale sono frequenti le situazioni di povertà, alcolismo… e dove, per cercare mezzi di sopravvivenza è largamente praticata la prostituzione, ecc..

Come Padre Luigi ha insegnato, la comunità religiosa dà priorità ai bambini più poveri: sia dal punto di vista materiale che morale…

Durante le vacanze della scuola i bambini girano per le strade, tra i rifiuti in cerca di cibo, trovano compagnie poco affidabili… a volte le bambine sono vittime di stupri…. Per questo la missione ha creato un’attività oratoriale chiamata “Furahia Watoto”, (vale a dire “Rendere i Bambini felici”).

Insieme all’educazione dei bambini, la missione sostiene alcuni Progetti di aiuto concreto per le mamme in difficoltà:

  • “Progetto serra”. Su un appezzamento di terreno abbiamo costruito due serre. Qui, insieme alle Sorelle, lavorano alcune mamme, scelte tra le mamme più povere dei bambini che frequentano la scuola. Vengono pagate per il loro lavoro e quindi possono contribuire in piccola parte a pagare la retta scolastica, il resto è per la loro sopravvivenza e a sostegno della loro dignità di mamme in grado di prendersi cura dei figli. Nelle serre coltiviamo, a rotazione, pomodori, cetrioli, spinaci, peperoni, piselli…
  • Progetto “Fr. Luigi Selfhelp group”. Questo gruppo è costituito da mamme della scuola dell’infanzia che accettano di incontrarsi ogni settimana. Lo scopo è di rafforzare nella stima di sé, delle proprie potenzialità e capacità, fino ad acquisire autonomia nel valorizzare se stesse. Il gruppo sta camminando da circa un anno, ed ora, oltre agli incontri formativi, sta pensando ad un progetto di autofinanziamento, per iniziare un piccolo business, che dia loro opportunità di una vita migliore.

La comunità fa parte anche del Gruppo della S. Vincenzo parrocchiale. Una volta alla settimana le Sorelle visitano le famiglie piu bisognose. Le Sorelle sono impregnate nella catechesi parrocchiale, seguono i gruppi in preparazione al Battesimo, alla prima Comunione, alla Confermazione e il gruppo giovani.

Alcune giovani in formazione insegnano religione nella scuola elementare statale vicina, inoltre svolgono il servizio di visitare le persone ammalate e anziane per portare loro Gesù Eucaristia e il conforto di una parola.

2017